Sono in corso, fino a Sabato 2 Marzo, le elezioni
del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Roma che conta più di 22mila
iscritti nelle due sezioni, anche se i votanti nelle scorse elezioni sono stati
circa il 10%: appena 2200 ingegneri che hanno scelto per 22mila non è
sicuramente un bell’esempio di rappresentanza democratica.
Il problema della scarsa propensione di noi
professionisti a SCEGLIERE chi dovrà rappresentarci all’interno degli Ordini e degli organi
Inarcassa genera di fatto un reiterarsi delle stesse figure che alimentano le
medesime dinamiche, e se la maggiore risorsa della nostra, imperfetta,
democrazia, è la possibilità di generare l’alternanza e il ricambio per
“scongiurare” l’affermarsi di posizioni di dominanza acquisite, facciamo tutti
un mea culpa e andiamo a votare.
Se i 2200 votanti diventeranno 5, 10, 20mila
ingegneri che chiedono conto di quanto proposto nei programmi presentati dai
candidati non sarà più una democrazia di delega, ma una democrazia partecipata.
Ritorniamo alla vicenda del “travagliato” Ordine
romano che si intreccia a doppio filo con le elezioni del Consiglio Nazionale
degli Ingegneri e che ha visto protagonisti assoluti ricorsi, sentenze del
Tar, disposizioni del Consiglio di Stato, DM e quant’altro.
Tutto inizia nel
2005, quando il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Roma decide di
anticipare di alcuni mesi le elezioni del nuovo consiglio, rispetto al naturale
fine del mandato; a questo segue la contestazione promossa dai rappresentanti
di Assoingegneri, che vede in questa azione la volontà di influire, con i 60 voti
dell’ordine romano, sulle elezioni del nuovo CNI in cui viene eletto presidente
l’ing. Ferdinando Luminoso. Il ricorso viene accolto dal Tar che il 18/08/2006
annulla le elezioni romane e i voti romani al CNI nominando una nuova
composizione del consiglio del CNI con presidente l’ing. Sergio Polese.
L’Ordine di Roma presenta a sua volta ricorso al Consiglio di Stato che
viene accolto e il Ministero della Giustizia, con lettera del 07/02/2007,
dichiara legittime le elezioni: ed ecco che ritorna l’ing. Ferdinando Luminoso
alla guida del CNI. Ma non è finita!
Arriviamo al
2007, il Tribunale di Roma dichiara valida la legittimità del TAR sulla
faccenda e quindi vengono ri-annullate le elezioni dell’Ordine di Roma; a
questo punto scatta il toto commissario, tra pareri al CNI e richieste della
dir. Gen. Della Giustizia si arriva al DM del M. di Giustizia che il 27/11/2011
che nomina un commissario con l’incarico di indire nuove elezioni: queste!
Come si vota
per il nuovo Consiglio degli Ingegneri di Roma?
Va premesso che
non esiste nessuna normativa che obbliga i candidati a presentarsi in una
lista, ma è chiaro che definire un raggruppamento permette ai candidati di
avere un bacino elettivo più ampio. Per votare si possono scrivere sulla scheda
fino a un massimo di 15 nominativi, quanti saranno i componenti del futuro
consiglio, attingendo anche a nomi di differenti raggruppamenti; si può
esprimere anche un solo nominativo. In questa ultima seduta (fino a Sabato 2 marzo) non è necessario il raggiungimento
di nessun quorum, il consiglio viene eletto anche se hanno votato 10 persone.
Per
votare bisogna andare in Via Vittorio Emanuele Orlando, 83 - 1° piano dalle ore
10.30 alle 18.30 portando un documento di riconoscimento.
Quali
sono i candidati al nuovo Consiglio degli Ingegneri di Roma?
C’è da rilevare che in nessuno dei programmi
proposti dai tre gruppi viene affrontato il problema
delle Finte P.iva. E’ evidente che l’Ordine non ha le competenze necessarie
per riformare la legislazione sul lavoro, ma è altrettanto evidente che l’incremento delle finte p.iva oltre che portare a una perdita di dignità della figura dell’ingegnere, genera forme di concorrenza sleale con
professionisti o società che possono accettare incarichi con ribassi dell’80%
perché riescono a contare su collaboratori a bassissimo costo. E se è pur vero che questo fenomeno è oggi maggiore nei campi
dell’ingegneria civile ed edile, la tendenza non porta comunque a nulla di buono.
Dai dati ISTAT del 2012 relativi all’occupazione, emerge che l’80% delle nuove
assunzioni è temporanea e di queste il 70% ha una durata solo annuale; inoltre
viene rilevato un incremento delle apertura delle P.iva a persone fisiche con 549mila unità solo nell’ultimo anno tra gli under
35. La tendenza è quella di garantire precarizzazione, ops!
“Flessibilizzazione”!
Ritornando
alle elezioni dell’Ordine, si sono proposti tre gruppi di cui vi invitiamo a
leggere i programmi, e ad affiancare alle nostre osservazioni, fatte leggendo le proposte, le vostre
(mettetevi comodi la faccenda è lunga, ma necessaria, continuate a leggere):